Per prevenire incidenti

Con l’estate si ripropongono i rischi legati alla montagna e ai temporali estivi durante un’escursione o comunque nelle attività all’aperto. Purtroppo la montagna è sovente affrontata con assoluta leggerezza e moltissimi incidenti si sarebbero potuti evitare solo attenendosi a comuni norme di sicurezza e di buon senso, che vanno sempre e inderogabilmente applicate anche sui percorsi più conosciuti e ritenuti più sicuri.

Qui abbiamo sintetizzato i consigli indispensabili per frequentare la montagna anche se su sentieri attrezzati e apparentemente facili; è solo una minima parte dell’immenso bagaglio tecnico esistente, diciamo che sono le basi minime… ma che tuttavia dai più non sono né conosciute né applicate.

In montagna, vi raccomandiamo quindi di seguire questi consigli utili: un giusto atteggiamento è il modo più adatto per evitare incidenti e per passare una piacevole giornata, godendovi le bellezze naturali e vivendo le emozioni che solo la montagna può regalare.

  1. Pianificare e organizzare in dettaglio l’escursione in montagna, se possibile farsi accompagnare da chi conosce i luoghi; acquisire informazioni locali sull’itinerario consultando il personale della Stazione del Corpo Forestale del luogo o del CAI o delle Guide Alpine.
  2. Consultare sempre le previsioni del tempo locali, prima di qualsiasi escursione -soprattutto se ad alta quota- per esempio cercando sul sito di previsione meteo www.meteomont.org che indica, per ogni settore montano della Penisola, eventuali temporali in montagna previsti per le successive 24 ore e fornisce dati in tempo reale sulle condizioni meteo.
    Nel caso sia previsto mal tempo rinunciare all’uscita.
  3. Programmare nel dettaglio l’itinerario in modo tale da prevedere lungo lo stesso rifugi, ricoveri, adeguati luoghi di sosta, sentieri segnalati, tratti di difficoltà adeguate all’età ed alle capacità psico-fisiche del gruppo. E soprattutto informarsi sui tempi: quando partire e quando iniziare il rientro per non farsi sorprendere dal buio.
  4. Lasciare sempre detto dove andate, con chi e quando si rientra; lasciare un segno del proprio passaggio sui libri dei rifugi, dei bivacchi e di vetta. Evitare di muoversi da soli! Non uscire mai dai sentieri e non esitare ad avvisare se qualche cosa non va.
  5. Preparare un equipaggiamento adeguato per la montagna. Oggi l’equipaggiamento ha raggiunto degli standard di sicurezza molto elevati, è quindi un dovere essere perfettamente attrezzati.
  6. Portarsi uno zaino contenente giacca a vento (anche se è previsto il sole), maglia più pesante, cambio adeguato (calzini e maglia di cotone), generi alimentari ad alto contenuto energetico, cellulare carico, occhiali da sole, cappello, mappa del luogo con sentieri segnalati, altimetro-barometro, borraccia termica (con acqua!), kit di pronto soccorso con medicinali essenziali, il tutto riposto con cura in contenitori impermeabili, indossare scarponcini alti alla caviglia, vestirsi “a cipolla”: varie maglie da indossare o togliere secondo la temperatura, bastoncini regolabili.
  7. Addestrarsi all’uso dell’altimetro-barometro: uno strumento semplice, leggero ma utile per conoscere durante l’escursione quota di ubicazione e variazioni delle condizioni del tempo.
  8. Osservare sempre l’ambiente che vi circonda, non solo per ammirare le bellezze naturali ma anche per cogliere tempestivamente ciò che accade intorno a voi e lungo il tratto che dovreste percorrere: condizioni del tempo, difficoltà del tratto, del terreno, del gruppo, ecc.
  9. Ricordare che in montagna – d’estate – il tempo cambia repentinamente, le nubi spesso salgono dal basso e la visibilità può diminuire improvvisamente anche in condizioni di cielo assolutamente sereno. Pertanto durante l’escursione bisogna osservare sempre l’orizzonte e le quote più basse per seguire l’evoluzione meteorologica: nubi in formazione, vento, calo improvviso della temperatura, foschia, ecc. In caso di peggioramento è meglio prevenire un temporale in avvicinamento, rinunciando alla progressione e cercando al più presto un rifugio o un ricovero sicuro.
  10. In caso di maltempo in atto o in avvicinamento, evitare di passare vicino agli specchi d’acqua (canaloni, impluvi, zone di scorrimento d’acqua, ecc.) e non sostare nelle vicinanze dei torrenti che potrebbero ingrossarsi rapidamente e diventare pericolosi.
  11. Nel rifugio – durante un temporale – allontanarsi dall’ingresso e da eventuali finestre; non accendere fuochi, chiudere porte e finestre, staccare ed evitare contatti con collegamenti metallici verso l’esterno (antenna tv, apparati elettrici, cavi telefonici), evitare il contatto con rubinetti d’acqua… e aspettare che il tempo si calmi. I temporali estivi durano in media 1 ora e la fase più intensa con elevata attività elettrica poco più di mezz’ora.
  12. Fare attenzione ai percorsi resi scivolosi dalla pioggia, specie sulla roccia o in presenza di fogliame e prestare attenzione ai corsi d’acqua che, se in piena, possono essere di difficile attraversamento anche in quei tratti che solitamente sono facilmente attraversabili.
  13. Liberarsi di oggetti metallici, anche se di piccole dimensioni (ganci, cinghiette, catenine, etc.), evitando il contatto diretto, spegnere completamente il cellulare.
  14. Non transitare o sostare sotto alberi o pali isolati, lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle, evitare di essere unici soggetti verticali dominanti rispetto alla zona circostante.
  15. Evitare i sottopassaggi e non cercare di spostare le autovetture se investite da elevate masse d’acqua.
  16. Anche se riparati da tettoia, veranda, roccia, ecc, evitare di sostare nei pressi di zone di scorrimento di acqua, anche se piccoli rigagnoli… potrebbero gonfiarsi enormemente.
  17. Ricordarsi che un fulmine può essere pericoloso anche se non ci investe direttamente ma con la corrente di dispersione; pertanto è importante isolarsi dal terreno con qualsiasi materiale isolante a disposizione: zaino, sacco a pelo, corda (se asciutti) o toccare il terreno in un solo punto, ad esempio saltellando o stando con i piedi uniti e accucciati.
  18. La corrente elettrica sviluppata da un fulmine può provocare la morte, arresto respiratorio o cardiaco, ustioni profonde e contratture dei muscoli tali da provocare perfino fratture ossee.
  19. Le persone colpite da fulmine generalmente non sono cariche elettricamente e dunque normalmente non si rischia nulla a prestare loro immediato soccorso.
  20. L’80% delle vittime di fulminazione sopravvive: quindi eseguire subito respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco: può salvare la vita.
  21. In montagna, valgono le stesse regole anche durante lo svolgimento di attività all’aperto, quindi controllare l’evoluzione delle condizioni meteorologiche: annuvolamenti, raffiche di vento, abbassamenti temperature sono segnali di allarme e in caso di avvicinamento di temporali cercare tempestivamente un adeguato riparo.