Pedoni protegettevi

L’Italia non è un Paese a misura di pedone si stima infatti che in 10 anni siano stati quasi 200 mila i pedoni investiti sulle nostre strade, di cui 8 mila quelli deceduti.

In Italia quindi, ogni anno, vengono uccisi 800 pedoni e oltre 20.000 vengono feriti.

Migliorano” i dati generali sugli incidenti ma non per chi si muove a piedi, infatti quei dati ci dicono che, a fronte di una diminuzione del numero complessivo dei morti sulle strade, si registra un aumento delle vittime tra i pedoni.

Ad aggravare la situazione contribuiscono anche molti dei comportamenti imprudenti dei pedoni.
E purtroppo si deve fare ancora molto per creare una “cultura della sicurezza“, anche da parte dei pedoni, che devono considerare gli attraversamenti pedonali non come zone franche ma come percorsi privilegiati, che però non li esimono dal porre in essere tutte le cautele.

Una ricerca sui pedoni ha rilevato i loro comportamenti imprudenti più frequenti

  1. Ascoltare la musica in cuffia…
    “e come se non bastasse molti con un orecchio ascoltano musica, mentre con l’altro parlano al telefono” o “si distraggono abbinando musica e sms“. I pedoni che camminano immersi nella loro musica causano il 10% degli incidenti stradali cittadini.
  2. Attraversare la strada senza guardare…
    “e senza sentire i veicoli che sopraggiungono, costringendo il guidatore a sterzare o frenare improvvisamente”.
  3. Camminare su strade buie o poco illuminate senza alcun segnale addosso…
    aumenta esponenzialmente la possibilità di rimanere vittima di un incidente. Il problema può essere arginato indossando un catarifrangente pedonale o delle bretelle riflettenti: si è rilevato che il rischio d’incidenti per i pedoni privi di catarifrangenti è di 8 volte maggiore rispetto a chi lo indossa.
  4. Attraversare immettendosi di corsa nel flusso veicolare che sopraggiunge…
    Al proposito un punto a sfavore dei pedoni l’ha segnato anche la recente sentenza della Cassazione (n. 14064/2010 terza sezione civile) secondo la quale: “il pedone che attraversa la strada di corsa, sia pure sulle apposite strisce pedonali, immettendosi nel flusso dei veicoli marcianti alla velocità imposta dalla legge, pone in essere un comportamento colposo che può costituire causa esclusiva del suo investimento da parte del veicolo”. Il pedone, dunque, è l’unico colpevole laddove l’investitore “dimostri che l’improvvisa ed imprevedibile comparsa del pedone sulla propria traiettoria di marcia ha reso inevitabile l’evento dannoso, tenuto conto della breve distanza di avvistamento, insufficiente per operare un’idonea manovra di emergenza”.

In conclusione:

  • La sicurezza stradale dipende in ogni momento da ciascun utente della strada.
  • La precedenza sulle strisce pedonali è un diritto sì ma che bisogna assicurarsi ci sia riconosciuto.
  • Attraversare la strada convinti che i veicoli si fermeranno potrebbe essere molto rischioso.
  • In ogni caso avere ragione non protegge dalle conseguenze degli errori altrui.
  • OcchiO ai primi passi“: è l’invito-provocazione con il quale la Polizia Locale di Verona ricorda al pedone che una leggerezza o una banale distrazione possono rivelarsi fatali nel momento in cui lascia il marciapiede, area protetta a lui riservata.

Fin qui abbiamo detto di ciò che concerne al pedone… Ma anche – e soprattutto… [Continua a leggere...]

Le amministrazioni pubbliche locali devono fare la loro parte:

    Ad esempio:

  • Rinnovare le strisce pedonali con un’innovativa vernice bianca non solo in grado di assicurare maggiore luminosità, sia di giorno che di notte e con qualsiasi condizione atmosferica, ma i cui speciali polimeri offrono qualità antiscivolo superiori che mettono al sicuro uomini e mezzi da pericolose scivolate in caso di pioggia e garantiscono maggiore durata, essendo più resistenti ai fattori atmosferici e ai raggi ultravioletti.
  • Realizzare attraversamenti pedonali con un’isola centrale “salva-pedone” che separa le corsie di traffico, soprattutto nei viali di scorrimento e d’ingresso-uscita dalla città, dove spesso il traffico è più consistente e dove avviene la maggior parte degli incidenti con pedoni.
    1. Le isole salva pedone, poste in un punto intermedio della strada, producono:

    2. un rallentamento dei veicoli restringendo la larghezza della corsia
    3. proteggono il pedone consentendo l’attraversamento in due tempi.

    La realizzazione di isole salva pedone realizza questo duplice obiettivo in particolare nelle strada e quattro corsie dove il passaggio pedonale non è assistito da semafori. I Paesi europei più evoluti, che hanno a cuore la protezione dei pedoni, hanno dato forte impulso alla realizzazione di queste infrastrutture e di altre ancor più innovative, tipo:

  • Dispositivi di conto alla rovescia (Countdown) per i pedoni
    Sono dispositivi costituiti da display numerici installati sopra la lampada rossa del semaforo pedonale, si accendono sempre abbinati al rosso, indicando ai pedoni il tempo mancante alla comparsa del verde pedonale. Il fine è di disincentivare l’attraversamento con il rosso di persone “stanche” di aspettare.
  • Lampeggianti (marker) auto-illuminanti collocati nella pavimentazione
    che aumentano la luminosità e la visibilità di attraversamenti pedonali particolarmente critici influenzando il comportamento dei conducenti dei veicoli in transito. Sono una nuova tipologia di attraversamento con lastre di gomma speciale a raso suolo all’interno delle quali sono allocati appositi led che illuminano dal basso il pedone che cammina.
  • Classici attraversamenti pedonali ad elevata visibilità
    colorati, a raso o rialzati, che garantiscono una maggiore visibilità rispetto a quelli tradizionali.
  • Campagne di comunicazione e di prevenzione
    per altro in linea con quanto stabilito dall’UE, a colpi di spot e di prove su strada per studenti, anziani, ecc.
  • Interventi diretti sui veicoli come previsto dalla direttiva UE 38/2007
    “concernente l’installazione a posteriori di specchi sui veicoli commerciali pesanti immatricolati nella Comunità”. Si tratta di specchietti retrovisori e dispositivi che avvertono il guidatore della presenza di ostacoli permettendo di eliminare l’angolo cieco nel momento della svolta a destra, quella più critica e che crea più incidenti coinvolgendo l’”utenza debole”. Scarica pdf

E qui nel nostro territorio, si dovrebbe tenere presente che … [Continua a leggere...]

Il Garda è anche una realtà fortemente turistica…

un cittadino tedesco, inglese, svedese, ecc. sa che nella sua nazione l’attraversamento pedonale è “terreno sacro e blindato”, come sanno bene anche gli italiani che vanno all’estero e che si stupiscono di come gli automobilisti si fermino quando vedono una persona ferma vicino a delle strisce, ancora prima che si sia cominciato l’attraversamento.

Da noi non è cosi! Si tratta di una questione culturale, certo! … Ma non solo:

l’abitudine tutta italiana di non lasciar passare i pedoni sulle strisce aveva fino a ieri anche una copertura legislativa: l’articolo 191 del vecchio codice della strada recitava infatti che “i conducenti devono dare la precedenza […] ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali”; dunque la precedenza era dovuta solo a chi era già sulle strisce e stava già attraversando.

Ma come si fa a iniziare l’attraversamento su una strada trafficata se nessuno si ferma per farti passare?
Bisogna buttarsi in mezzo alle auto sperando che prima o poi si fermino?

A questo problema ha finalmente posto rimedio la nuova formulazione dell’articolo 191 (legge 120 del 29 Luglio 2010) che recita:

i conducenti devono […] altresì dare la precedenza, rallentando e all’occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali”.

Dal punto di vista legislativo la novità contenuta nelle due semplici parole “si accingono” è sostanziale ed è una bella conquista in difesa dei pedoni.
La sfida è ora riuscire a far sì che questo cambiamento lessicale diventi anche e soprattutto un cambiamento culturale … e quindi comportamentale …

Che non rimanga lettera morta su una Gazzetta Ufficiale ma che prenda vita nella realtà quotidiana della strada dipende da tutti noi, dobbiamo lavorare per cambiare l’approccio culturale sia degli automobilisti sia dei pedoni italiani… e questo è un impegno al quale i Volontari del Garda intendono dare il massimo contributo!

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