Il Problema Dei Fulmini

La fulminazione

Il fulmine (o saetta o folgore) è una scarica elettrica di grandi dimensioni che avviene nell’atmosfera e che s’instaura fra due corpi con un’elevata differenza di potenziale elettrico.

I fulmini che qui ci interessano sono quelli fra una nuvola e il suolo. In realtà, essere colpiti da un fulmine è un evento statisticamente improbabile ma non rarissimo, anche se contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non molte persone sono uccise da un fulmine (una decina per anno).

Tuttavia e ovviamente un alpinista appeso nella sua imbracatura o che cammini in montagna non deve rimanere indifferente quando tuona e deve adottare adeguate precauzioni quando possono manifestarsi temporali.
Anche perché seppure una persona non viene colpita direttamente, un fulmine può comunque provocare danni gravi: la sua onda d’urto può investire le persone causando vari accidenti secondari, come cadute o lesioni da “effetto scoppio” (“effetto blast”).

L’effetto scoppio o effetto blast
è prodotto dall’onda d’urto associata a un fulmine, onda d’urto che si manifesta anche con il tuono. È una vera e propria esplosione (blast) che provoca lo spostamento e la caduta delle persone vicine all’impatto. L‘effetto scoppio spiega i numerosi traumatismi cranici, i traumi multipli e le cadute mortali quando le persone colpite sono in parete o su terreni ripidi; e spiega anche la frequenza di lesioni timpaniche nei fulminati.
Se si è in parete, fino a quando non passa la tempesta è meglio sedersi e fissarsi saldamente e in modo sicuro.
Se si sta camminando è meglio cercarsi un rifugio al chiuso o in mancanza sedersi isolatamente rannicchiati sulle ginocchia per offrire la minor superficie conduttrice e di scambio termico che potrebbero attrarre il fulmine.

Le patologie direttamente causate da fulmini

sono dovute al passaggio nel corpo di una corrente elettrica di alta tensione, prodotta dalla differenza di potenziale generata dalla nube temporalesca -che agisce come un condensatore- in rapporto al suolo. Le scariche elettriche prodotte dal fulmine sono attratte da punte e spigoli (spuntoni di rocce o alberi isolati, cavi conduttori, ecc.) che presentano minor resistenza al passaggio: è in base a questo principio che funziona il parafulmini. Quando un fulmine colpisce una persona, si parla di fulminazione e quando, purtroppo, decide di utilizzare una persona per scaricarsi, il fulmine può passare sia in superficie sia in profondità. Si dice che la presenza sul corpo di elementi metallici (moschettoni, chiodi …) incoraggi il fulmine a restare sulla superficie. Comunque, qualunque sia il tragitto, il passaggio di corrente nel corpo provoca prima di tutto ustioni o arresto cardiaco.

Dopo un fulmine non ci sono pericoli per i soccorritori
e la terapia di urgenza
può essere iniziata immediatamente.

Lesioni provocate dai fulmini
Ustioni
Se la corrente passa in superficie le ustioni sono ben visibili soprattutto nei pressi di oggetti metallici. Essi possono essere gravi, ma la maggior parte delle funzioni vitali sono salvaguardate. A volte si formano sulla pelle delle specie di tatuaggi rossi tipo delle felci chiamati lesioni di Lichtenberg, che non hanno valore prognostico e scompaiono spontaneamente.

Se la corrente passa in profondità le lesioni sono meno evidenti, ma spesso molto temibili. Si notano il punto di entrata e di uscita dalla presenza di ustioni puntiformi di alcuni centimetri. Classicamente, il punto d’ingresso si trova sulla testa o su una mano e il punto di uscita a un piede; elementi che si devono ricercare.

Le ustioni e i danni possono essere gravi se la corrente è passata attraverso un organo nobile: cervello, cuore, rene, fegato. La corrente che attraversa il cuore può causare problemi cardiaci spesso fatali: aritmia , infarto, arresto cardiorespiratorio. La corrente elettrica brucia cellule muscolari che rilasciano un eccesso di mioglobina (proteina contenuta nei muscoli) che può causare una grave intossicazione che causa insufficienza renale.

La fulminazione sconvolge anche le funzioni nervose con gravi sintomi neurologici:

  • perdita di coscienza e disturbi della coscienza
  • amnesia retrograda (perdita di memoria per eventi accaduti prima dell’incidente)
  • formicoli, turbe della sensibilità agli arti e paralisi che in genere scompare
  • perdita della vista o sordità improvvisa
  • disturbi psicologici di più lunga durata.

Dopo un fulmine non ci sono pericoli per i soccorritori
e la terapia di urgenza
può essere iniziata immediatamente.

La principale causa diretta della morte per fulminazione è l’arresto cardiorespiratorio. Il passaggio di corrente attraverso il muscolo cardiaco può portare a gravi aritmie (fibrillazione o arresto improvviso) che però generalmente hanno la caratteristica di essere reversibile se si procede rapidamente a rianimare il fulminato. Le probabilità di rianimazione con massaggio cardiaco esterno o con defibrillazione sono, infatti, molto più considerevoli che in altre cause di arresto cardiaco.
Nell’arresto cardiaco da un fulmine procedere a immediato massaggio cardiaco esterno o a defibrillazione.

Come proteggersi dai fulmini?
È molto importante rendersi conto del pericolo rappresentato dai fulmini e sapere come proteggersi da essi quando ormai non si può più evitare il temporale.

Quanto è veloce un fulmine?
La nostra percezione di fulmine è data dalla luce (lampo) e dal rumore (tuono).

 La luce (lampo) di un fulmine viaggia alla velocità di circa 300.000 Km/s.

 Se dopo dieci secondi dal momento in cui avete visto il lampo del fulmine non avete ancora sentito il tuono, potete prendere fiato: il temporale è ancora a distanza di sicurezza.

 Comincia a essere pericoloso quando il tuono risuona già cinque secondi dopo il lampo del fulmine.

Proteggete voi stessi e la vostra famiglia: ecco cosa dovete cercare di fare: [Continua a leggere...]

Se vi trovate in casa:

La casa, e più in generale i luoghi chiusi sono dei posti sicuri in caso di temporale, a patto che non siano aperte delle finestre, e di non toccare oggetti che conducono l’elettricità e calore: soltanto a queste condizioni, l’automobile e la casa funzionano come una gabbia di Faraday in grado di isolare l’ambiente interno dal temporale esterno; però se vi sono porte o finestre aperte, o in presenza di sorgenti elettromagnetiche, come un cellulare acceso, non è più una gabbia di Faraday e viene meno la protezione dai fulmini.

  • Evitate di stare vicini a superfici e a oggetti metallici.
  • Non accendete apparecchi elettrici tipo la televisione poiché l’antenna anche se “messa a terra” può funzionare da parafulmine.
  • Non tenete aperte le porte e le finestre evitando di restarvi vicino.
  • Non telefonate.
  • >Non fate il bagno o la doccia.
  • Non entrate in contatto con acqua corrente evitando di lavare stoviglie e panni sotto un rubinetto di acqua corrente.

Se siete in terreni aperti

Un buon rifugio è l’automobile che rimane isolata da terra con le ruote di gomma e fa da gabbia di Faraday a patto che teniate i finestrini chiusi: fermatevi in un parcheggio o in una zona sicura e attendete che il temporale finisca.

  • Non rimanete in acqua: è un ottimo conduttore di elettricità.
  • Non rimanete presso alberi, tralicci, antenne o oggetti simili, specie se isolati: possono attirare i fulmini.
  • Se siete all’aperto senza ripari: poiché il corpo umano è anch’esso un conduttore elettrico, la posizione più sicura è rannicchiarsi “a riccio” coi piedi il più uniti possibile e con la testa tra le ginocchia.
  • Non state in piedi né sdraiati a terra perché così aumenterebbe la superficie a contatto con le cariche positive e quindi il rischio di essere fulminati.
  • Evitate l’uso di radio o telefono cellulare.

Se vi trovate nel lago o presso un fiume o in mare

  • Evitate la navigazione.
  • Evitate il nuoto e qualsiasi contatto con l’acqua.
  • Evitate di restare vicino all’acqua (spiaggia e bagnasciuga).
  • Evitate la pesca anche se siete a terra.

Se vi trovate in montagna

L’esperienza insegna che il pericolo è maggiore sulle rocce che sulla neve o sul ghiaccio;

  • Evitare creste, guglie, vette mantenendosi a una buona distanza da esse (almeno 15 metri).

  • Le parti metalliche dell’equipaggiamento (ramponi, piccozza, moschettoni, chiodi ecc.) vanno depositate lontano.
  • Evitare canaloni, fessure, camini piccole sporgenze e ripari quali cavità, grotte, grossi massi isolati e alberi o le zone bagnate.
  • Non sedersi in acqua o nel bagnato: sedetevi sulla vostra corda.
  • Non ripararsi sotto un albero solitario nel bel mezzo di una radura.
  • Evitare le vie attrezzate con funi e scale di ferro (vie ferrate) o allontanarsene il più rapidamente possibile.

  • Se si è in parete o in terreno ripido, sedersi e attaccarsi e assicurarsi con cura.
  • Durante una scalata o durante la discesa a corda doppia provvedere a più punti di assicurazione e fare sempre nodo il autobloccante per le doppie.
  • Distese di neve e ghiacciai sono più sicuri del terreno roccioso

  • Evitare gli assembramenti di animali o persone.

  • Allontanarsi dalle pareti verticali e assumere una posizione rannicchiata con i piedi uniti e ginocchia raccolte contro il corpo.
  • Evitare di rimanere bloccati in una crepa.

Se vi trovate su un sentiero e siete sorpresi da un temporale
conviene scendere di quota e cercare di rifugiarsi in una capanna o in una grotta profonda… ma se non ne avete la possibilità, buoni rifugi possono essere:

  • l’interno di una grotta non sostando sulla soglia e rimanendo lontani dalla roccia
  • le conche nel terreno
  • le vie ribassate
  • i bivacchi e i fienili mantenendo una distanza dalle pareti esterne

Se siete costretti a rimanere all’aperto occorre che:

  • vi allontaniate dai punti che sporgono rispetto ai dintorni e dai luoghi esposti
  • evitiate di stare nelle vicinanze di tralicci, funi e scale che attrezzano i percorsi
  • vi togliate tutti gli oggetti metallici perché potrebbero procurare serie bruciature
  • vi tappiate le orecchie soprattutto nell’istante successivo al bagliore
  • evitiate di guardare direttamente la luce intensa del fulmine

In qualsiasi situazione vi troviate
ricordatevi comunque il motto:
Se puoi vederlo (fulmine) sbrigati, se puoi sentirlo (tuono) fuggi